Natura

Orchidee, boschi e radure sfalciate

Praterie fiorite a primavera | I. Borgna

La Riserva Naturale delle Sorgenti del Belbo è stata istituita dalla Regione Piemonte per tutelare un altopiano collinare con aspetti palustri stagionali estremamente rari che favoriscono una notevole ricchezza botanica.
L'area sorgentifera del torrente Belbo, localizzata all'estrema propaggine meridionale delle Langhe, è caratterizzata da rilievi dolcemente ondulati dove si alternano colture agricole, aree boschive e prati umidi. Questa morfologia, molto diversa dal classico paesaggio langarolo, fatto di colline pronunciate e di profondi avvallamenti, è dovuta alla mancata azione erosiva dei corsi d'acqua, determinata più a valle dal generale innalzamento geologico dell'area della Langa. La particolare condizione di riposo della geologia del luogo ha permesso la conservazione di depositi fini, derivanti dall'erosione dei fianchi collinari, grazie ai quali si sono formate aree di impaludamento che fanno di questa zona la più interessante area umida del Piemonte meridionale. Proprio i prati umidi punteggiati da rigogliosi ceppi di erbe palustri circondati da rigagnoli d'acqua sono infatti gli ambienti caratteristici della Riserva. La conca erbosa dove nasce e scorre il torrente Belbo ospita una vasta tipologia di habitat divenuti rari sul suolo italiano e considerati di notevole interesse dall'Unione Europea.
In questa conca verdeggiante, posta a poca distanza dal punto nel quale si fondono le catene alpina e appenninica (il Colle di Cadibona), convergono le influenze ecologiche di origine mediterranea e montana.
Le indagini sulla flora della zona hanno permesso di individuare quasi 350 varietà botaniche, fra le quali spiccano alcune orchidee rare come Orchis incarnata e Orchis laxoflora, interessanti Carici e una significativa flora montana, fra cui il Giglio martagone, l'Erba paris e la Dentaria. Complessivamente sono presenti una quarantina di specie rare o a elevata protezione che fanno di quest'area un vero scrigno di biodiversità vegetale.
La vegetazione arborea è composta sa estesi castagneti cedui e da boschi misti di Roverella, Ontano nero, Farnia, Carpino nero e Cerro, che offrono un ambiente ideale per le popolazioni di cinghiali e caprioli. La presenza massiccia di cinghiali, favorita dall'alternanza fra boschi e aree prative, determina spesso danni significativi alle colture agricole della zona; danni monitorati costantemente dal personale del Parco in collaborazione con le Istituzioni per le pratiche di indennizzo ai coltivatori.